Sondaggi d’America – La Clinton vince l’ultimo dibattito e Trump minaccia di non riconoscere l’esito delle elezioni

Salve amici. L’ultimo dibattito tra Clinton e Trump ha visto ancora una volta la vittoria della candidata democratica. Secondo il sondaggio CNN, per il 52% degli americani la Clinton ha avuto la meglio, mentre per il 39% il candidato repubblicano ha fatto meglio della candidata democratica.
Trump ha affermato di non essere sicuro di voler riconoscere il risultato elettorale, in quanto per lui queste elezioni rischiano di essere truccate. E’ la prima volta che ciò accade nella storia USA. Il giorno successivo, Trump ha affermato che accetterà il risultato delle elezioni solo se vincerà. Inoltre il magnate ha chiamato la Clinton “donna sgradevole”
FiveThirtyEight riporta un dato molto interessante: la Clinton è stata la migliore candidata nei dibattiti presidenziali (sono considerati quelli dal 1992 in poi, in quanto prima non vi sono stati sondaggi):
Cominciamo dalla previsione del voto popolare USA:
La Clinton perde qualcosina rispetto alla scorsa settimana (- 1,1 punti), ma mantiene un vantaggio molto importante.
Ora passiamo alla previsione sui singoli stati.
Per alcuni Stati non vi sono sondaggi disponibili o questi sono troppo vecchi. In questo caso nella tabella troverete la scritta nc (no calcolo).
Ricordiamo che ogni stato avrà un rating. Da questa settimana fino al giorno delle elezioni il range di ogni fascia diminuisce. Gli stati in cui un candidato è avanti con un margine uguale o inferiore a 2 punti saranno classificati come TOSS-UP. Gli stati in cui un candidato è avanti con un margine compreso tra i 2,1 punti e i 4 punti saranno classificati come LEAN, quelli in cui un candidato è avanti con un margine compreso tra i 4,1 punti e i 7 punti saranno classificati come LIKELY. Gli stati in cui un candidato è avanti di 7,1 punti o più saranno classificati come SOLID.
Queste le nostre previsioni sui singoli stati:
Nello Utah, il candidato indipendente Evan McMullin continua a guadagnare terreno. Secondo il sondaggio Rasmussen è avanti di 4 punti su Trump, ma rimane pur sempre indietro nella nostra previsione di 2,6 punti.
Nel corso di questi giorni si sono registrati dei cambiamenti nei rating dei singoli stati, prevalentemente in favore della Clinton.
Ora un riepilogo:
La Clinton, dopo essere riuscita a spostare l’Arizona da TOSS-UP a LEAN CLINTON, è sopra quota 330 voti elettorali.
Per quanto riguarda la conta dei grandi elettori senza gli stati TOSS-UP, Trump è in testa in 2 stati/distretti TOSS-UP (Ohio e Alaska), ma rimane a quota 203.
Trump ha perso l’occasione dell’ultimo dibattito per accorciare le distanze. La Clinton è oramai sicura della vittoria, mentre c’è curiosità sul margine di tale vittoria e sulla possibilità per un candidato indipendente di vincere uno stato (non accadeva dal 1968)
Ora passiamo al Senato. Si prospetta una sfida molto combattuta tra Democratici e Repubblicani per vincerne il controllo. Ricordiamo che in caso di parità (50-50), il voto decisivo è quello del vice presidente.
La situazione di partenza è di 54-46 per i repubblicani. I repubblicani devono difendere molti seggi considerati competitivi, mentre i democratici devono difenderne soltanto 2 (Colorado con il senatore uscente in corsa per la rielezione, Nevada con il senatore uscente che ha deciso di ritirarsi).
In Louisiana (colorato di verde nelle nostre mappe) vi sarà sicuramente un ballottaggio, in cui i repubblicani sono comunque favoriti.
Mostreremo le nostre previsioni per i seggi considerati competitivi, mentre non vi saranno previsioni per i seggi in cui l’esito è scontato. Per la classificazione dei singoli stati valgono gli stessi criteri usati per le presidenziali.
Senza assegnare gli stati TOSS-UP, vi è una situazione di vantaggio per i democratici (49-47)
Assegnando gli stati TOSS-UP, i democratici si portano a 50 seggi, contro i 49 dei repubblicani (50 se consideriamo anche la Louisiana). In questo caso, il voto decisivo sarebbe quello del Vice Presidente.
Infine, le nostre previsioni sui governatori. Anche in questo caso mostreremo le nostre previsioni per gli stati considerati competitivi, mentre non vi saranno previsioni per gli stati in cui l’esito è scontato. Per la classificazione dei singoli stati valgono gli stessi criteri usati per le presidenziali e per le sfide del Senato.
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