Sondaggi d’America – Clinton nettamente avanti su Trump. Stanotte l’ultimo dibattito.

Salve amici. Dopo lo scandalo sulle dichiarazioni di Trump sulle donne e la vittoria nel dibattito, la Clinton continua ad aumentare il suo vantaggio nel voto popolare, amplia il suo bottino di stati e mette in discussioni stati tradizionalmente repubblicani come il Texas, l’Alaska e lo Utah. In quest’ultimo stato, come vedremo tra poco, vi è una grande crescita del candidato indipendente Evan McMullin (conservatore, esponente della fazione #NeverTrump dei repubblicani), che vede aumentare di giorno in giorno le sue chances di vittoria nello stato.
Stanotte si terrà l’ultimo dibattito presidenziale tra Clinton e Trump all’Università del Nevada di Las Vegas. Il dibattito sarà moderato dal giornalista di Fox News Chris Wallace (prima volta che un giornalista di Fox News modera un dibattito).
Cominciamo dalla previsione del voto popolare USA:
Rispetto all’ultima previsione, la Clinton guadagna 3,3 punti percentuali e supera il 50%.
Ora passiamo alla previsione sui singoli stati.
Per alcuni Stati non vi sono sondaggi disponibili o questi sono troppo vecchi. In questo caso nella tabella troverete la scritta nc (no calcolo).
Ricordiamo che ogni stato avrà un rating. Da questa settimana fino al giorno delle elezioni il range di ogni fascia diminuisce. Gli stati in cui un candidato è avanti con un margine uguale o inferiore a 2 punti saranno classificati come TOSS-UP. Gli stati in cui un candidato è avanti con un margine compreso tra i 2,1 punti e i 4 punti saranno classificati come LEAN, quelli in cui un candidato è avanti con un margine compreso tra i 4,1 punti e i 7 punti saranno classificati come LIKELY. Gli stati in cui un candidato è avanti di 7,1 punti o più saranno classificati come SOLID.
Queste le nostre previsioni sui singoli stati:
Situazione particolare in Utah: il candidato dei conservatori anti-Trump Evan McMullin sta facendo molto bene negli ultimi sondaggi ed in alcuni è molto competitivo per la vittoria. Nell’ultimo sondaggio Rasmussen, Trump è al 30%, con McMullin al 29% e la Clinton al 28%. Per Y2 Analytics, Trump e Clinton sono alla pari al 26%, con McMullin al 22%. Ovviamente vi sono anche altri sondaggi, più favorevoli a Trump, dai quali però emergono buone notizie per McMullin.
Nel sondaggio Monmouth, dove McMullin è “solamente” al 20%, il candidato indipendente è conosciuto soltanto da 1/3 (33%) degli elettori, ma nonostante ciò riceve il sostegno di 1/5 degli elettori (20%). Il trend è talmente positivo che in molti già parlano di possibile vittoria (McMullin sarebbe il primo candidato estraneo a democratici e repubblicani a vincere uno stato dal 1968).
McMullin potrebbe trarre beneficio da qualche sbaglio commesso da Trump e/o dall’endorsement di qualche leader locale dei repubblicani (Mitt Romney in primis).
Questa è la nostra previsione sullo Utah:
Nel corso di questi giorni si sono registrati dei cambiamenti nei rating dei singoli stati, quasi totalmente in favore della Clinton.
Ora un riepilogo:
La Clinton supera agevolmente quota 320 voti elettorali anche senza l’assegnazione degli stati e distretti TOSS-UP.
Per quanto riguarda la conta dei grandi elettori senza gli stati TOSS-UP, la Clinton è avanti in Arizona, Ohio e Nebraska-02, mentre Trump è in vantaggio in Alaska e Maine-02.
La vittoria della Clinton è sempre più probabile. Per rimettere in gioco il tutto, Trump avrebbe bisogno di un mega miracolo, ma ciò è molto improbabile, se non impossibile.
Oramai sembrano esserci pochissimi dubbi sulla vittoria della Clinton, mentre ci sono più dubbi su come vincerà: vittoria stretta, vittoria netta o addirittura landslide? Secondo gli ultimi sondaggi, la Clinton si sta rifacendo sotto in stati tradizionalmente repubblicani come Alaska, Texas (in questo stato addirittura la campagna della Clinton sta spendendo dei soldi per alcuni messaggi elettorali), South Carolina e Utah. Il dibattito di questa notte ci darà una grande indicazione in tal senso.
Nel prossimo post ci saranno aggiornamenti sul Senato e sulle sfide dei Governatori.
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