Sondaggi d’America – Clinton vince il primo dibattito USA e guadagna punti. Stanotte il confronto vice presidenziale.

Lunedì 26 si è tenuto il primo dibattito presidenziale e Hillary Clinton è stata la vincitrice.
Secondo un sondaggio CNN, il 62% degli americani pensa che Hillary abbia vinto il dibattito, mentre solo il 27% pensa che Trump abbia avuto la meglio. Per YouGov, Clinton ha avuto la meglio su Trump con il 57% contro il 30%. Per la PPP, Clinton ha il 51%, Trump il 40%.
La Clinton ha martellato Trump ricordando tutte le sue affermazioni passate. Il magnate ha prontamente negato, ma ci sono video che provano il contrario. Inoltre l’ex segretario di Stato ha risposto agli attacchi di Trump sulla sua “presidenzialità”; incalzata sulla sua resistenza fisica ha ricordato il suo record da Segretario di Stato e, criticata per essersi preparata per il dibattito, ha affermato di essersi preparata anche per essere Presidente, a differenza del suo rivale. Trump è apparso in difficoltà sulla questione del luogo di nascita di Obama ed è stato protagonista di una gaffe (“non ho pagato le tasse? allora vuol dire che sono furbo”).
Stanotte si terrà il dibattito tra i 2 candidati alla vicepresidenza: il democratico Tim Kaine (Senatore della Virginia) e il repubblicano Mike Pence (governatore dell’Indiana).
Il dibattito Trump – Clinton ha avuto delle conseguenze.
Cominciamo dalla previsione del voto popolare USA:
La Clinton guadagna qualcosina a livello nazionale. La previsione della scorsa settimana mostrava un vantaggio di 2,6 punti per la Clinton, ora l’ex segretario di Stato ha guadagnato altri due decimi.
Ora passiamo alla previsione sui singoli stati.
Per alcuni Stati non vi sono sondaggi disponibili o questi sono troppo vecchi. In questo caso nella tabella troverete la scritta nc (no calcolo).
Ricordiamo che ogni stato avrà un rating. Da questa settimana fino al giorno delle elezioni il range di ogni fascia diminuisce. Gli stati in cui un candidato è avanti con un margine uguale o inferiore a 2 punti saranno classificati come TOSS-UP. Gli stati in cui un candidato è avanti con un margine compreso tra i 2,1 punti e i 4 punti saranno classificati come LEAN, quelli in cui un candidato è avanti con un margine compreso tra i 4,1 punti e i 7 punti saranno classificati come LIKELY. Gli stati in cui un candidato è avanti di 7,1 punti o più saranno classificati come SOLID.
Queste le nostre previsioni sui singoli stati:
Nel corso di questi giorni si sono registrati dei cambiamenti nei rating dei singoli stati, prevalentemente in favore della Clinton.
Ora un riepilogo:
La Clinton supera agevolmente quota 270 voti elettorali anche senza l’assegnazione degli stati e distretti TOSS-UP (Ohio e Nebraska-02).
Per quanto riguarda la conta dei grandi elettori senza gli stati TOSS-UP, Trump è in testa nei 2 stati/distretti TOSS-UP (Ohio e Nebraska-02), ma rimane pur sempre a quota 216. Dopo il dibattito, la Clinton è riuscita a portare da TOSS-UP a LEAN CLINTON stati pesantissimi come Florida, North Carolina, Nevada.
Tutti i guadagni di Trump delle scorse settimane, ad eccezione di Ohio, Iowa e Maine-02, sono letteralmente sfumati. Grazie alla sua ottima performance, la Clinton ora è riuscita a staccare Trump e il magnate non dovrà sbagliare nulla nelle prossime settimane per provare a recuperare terreno. Trump deve, prima di tutto, sperare in una buona performance del suo vice Pence stanotte. Poi, cosa più importante, deve vincere il secondo dibattito (un town-hall, con cittadini che fanno domande ai candidati in diretta) e, cosa altresì importante, deve sperare in una gaffe, un momento no della Clinton o in una sconfitta netta della Clinton al prossimo dibattito. Cose che possono succedere, ma l’avvenimento di tutti questi eventi in contemporanea è molto improbabile.
La Clinton è ancora la nostra favorita. Lo è sempre stata, anche quando Trump stava recuperando: la Clinton è sempre rimasta avanti. Di poco nelle ultime 2 settimane, ma è sempre rimasta in testa.
Ora passiamo al Senato. Si prospetta una sfida molto combattuta tra Democratici e Repubblicani per vincerne il controllo. Ricordiamo che in caso di parità (50-50), il voto decisivo è quello del vice presidente.
La situazione di partenza è di 54-46 per i repubblicani. I repubblicani devono difendere molti seggi considerati competitivi , mentre i democratici devono difenderne soltanto 2 (Colorado con il senatore uscente in corsa per la rielezione, Nevada con il senatore uscente che ha deciso di ritirarsi).
In Louisiana (colorato di verde nelle nostre mappe) vi sarà sicuramente un ballottaggio, in cui i repubblicani sono comunque favoriti.
Nel corso delle prossime settimane mostreremo le nostre previsioni per i seggi considerati competitivi, mentre non vi saranno previsioni per i seggi in cui l’esito è scontato. Per la classificazione dei singoli stati valgono gli stessi criteri usati per le presidenziali.
I democratici hanno guadagnato posizioni in molti stati importanti nel corso delle ultime settimane.
Senza assegnare gli stati TOSS-UP, vi è una situazione di vantaggio per i democratici (49-47)
Assegnando gli stati TOSS-UP, i democratici si portano a 51 seggi, contro i 48 dei repubblicani.
Infine, le nostre previsioni sui governatori. Anche in questo caso mostreremo le nostre previsioni per gli stati considerati competitivi, mentre non vi saranno previsioni per gli stati in cui l’esito è scontato. Per la classificazione dei singoli stati valgono gli stessi criteri usati per le presidenziali e per le sfide del Senato.
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