Voci dal Conclave – Milano
Corse Clandestine – vaticanisti di Trieste
Corse Clandestine – I conteggi di cui vi raccontiamo oggi si riferiscono a una delle partite più attese, quella per il rinnovo dell’arcivescovo di Milano (che, come noto, è sede cardinalizia). Gli schieramenti in campo, non senza lunghe e talvolta combattute consultazioni, hanno individuato i propri candidati per l’ambitissima cattedra meneghina, che sono:
l’amministratore dell’Esposizione Diocesana Universale del 2015, evento che ha portato a Milano fedeli da tutto il mondo, sostenuto dal fronte progressista che fa capo all’attuale primate d’Italia, che come ricorderete, malgrado la giovane età aveva già ricoperto l’incarico di arcivescovo di Firenze;
un altro economo prestato alla Chiesa, religioso di rito parigino, a dispetto della parlata romana, sostenuto invece dal fronte conservatore, che a Milano è riuscito a tenere insieme i seguaci dell’anziano cardinale di Arcore e quelli dell’energico cappellano milanese, attualmente in missione di evangelizzazione a Bruxelles ma spesso in onda nelle trasmissioni di approfondimento religioso in prima serata;
don Corrado, candidato del movimento ecclesiale ispirato al frizzante (e riccioluto) camerlengo di Genova;
frate Basilio, esponente della corrente più progressista in seno alla diocesi meneghina.
Ebbene, nonostante la penuria di dati e conteggi, evidentemente imputabile al calo delle risorse provenienti dall’8×1000 e alla più generale crisi delle vocazioni che angustia anche Papa Francesco, siamo riusciti ad accedere ai conteggi recentissimi di un rispettato consesso di vaticanisti con sede a Trieste, cui spesso si affida, per vaticini e analisi, il primate fiorentino.
Il pallottoliere del centro di studi religioso giuliano, che si basa su 800 interviste a fedeli raggiunti sia telefonicamente sia via web, fa tirare un sospiro di sollievo alla corrente progressista, perché dà in vantaggio l’amministratore dell’Esposizione Diocesana Universale del 2015, che avrebbe dalla sua, in media, ben 42 parrocchie; più indietro, staccato di 4 lunghezze, l’economo di rito parigino, fermo a quota 38.
Nel dettaglio, i seguaci dell’amministratore dell’Esposizione Diocesana sarebbero così ripartiti: 30 parrocchie, più 5 sacrestani, per il gruppone ecclesiale democratico (ricordiamo che dieci sacrestani valgono una parrocchia); 6 parrocchie, più 5 sacrestani, di “fedelissimi”, che sono soliti riunirsi in una chiesa dalla caratteristica forma “a sala”; 4 parrocchie, più 5 sacrestani, per la corrente progressista vicina al vescovo uscente della città, padre Giuliano.
Le forze conservatrici dietro all’economo di rito parigino, invece, vedrebbero un testa a testa fra i seguaci dell’anziano cardinale di Arcore (sostenuto da 14 parrocchie e 5 sacrestani) e quelli del cappellano milanese, che alla tonaca preferisce le felpe (appoggiato da 12 parrocchie). Nettamente staccato il raggruppamento dei fedelissimi dell’economo, a quota 5, e la Congregazione dei Fratelli, che conterebbe appena 3 aderenti.
Segue poi don Corrado, che con una media di 13 parrocchie sembra non riuscire a ripetere il successo di altri esponenti dell’area più movimentista della Chiesa (anche se, al Concistoro europeo tenutosi due anni fa sotto la Madonnina, l’area era arrivata a poco più di 14…).
Il “rosso” frate Basilio, da ultimo, dovrebbe accontentarsi del sostegno di appena 3 parrocchie su 100.
Riepilogo – Corse Clandestine
Amministratore dell’Esposizione Diocesana: 42 parrocchie
Economo di rito parigino: 38
Don Corrado: 13
Frate Basilio: 3
Fonte: http://www.youtrend.it/