IL MAPPAMONDO – Elezioni in Africa: vittoria scontata di Issoufou in Niger, il partito dell’uscente Boni perde il Benin

Anche la fine di marzo è stata caratterizzata da importanti appuntamenti elettorali nel continente africano. I più rilevanti sono stati il Benin e il secondo turno delle presidenziali in Niger; altri elementi rilevanti sono stati la vittoria di Sassou-Nguesso, dittatore del Congo, in elezioni – come in passato – poco trasparenti, e la vittoria del referendum in Senegal che ha istituito nuovi diritti politici e ha rafforzato la democrazia nel Paese.


BENIN

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Le elezioni in Benin svoltesi nel mese di marzo hanno visto vincere il candidato dell’opposizione Patrice Talon.

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L’affluenza è stata del 66,13% degli aventi diritto.

La sconfitta di Lionel Zinsou ha rappresentato anche la sconfitta del Presidente uscente Yayi Boni, e del partito da cui lo stesso Zinsou proviene. Movimento egemone nel Paese fino a poco tempo, il partito delle Forze Cowry è stato messo a dura prova dalla campagna dell’outsider e futuro Presidente Patrice Talon, supermiliardario africano altrimenti detto “Re del Cotone”, proprietario di un’importante parte dell’industria cotonifera del Paese.
Durante la campagna elettorale, Talon  ha fatto leva sul nazionalismo dei Beninesi e ha attaccato la Presidenza Boni e Zinsou per la loro vicinanza eccessiva all’Europa e alla Francia di François Hollande. Boni, che si è fatto notare positivamente per la svolta democratica nel Paese durante il suo mandato, per le riforme sociali (ad esempio quella dell’assicurazione sanitaria per tutti) e per il suo impegno sul fronte della politica estera (è stato coinvolto nel processo di pace in Centrafrica e nella fase post-rivoluzionaria in Burkina Faso), è rimasto molto amareggiato per la vittoria di Talon, suo nemico storico, che addirittura Boni aveva accusato di tentativo di avvelenamento nei suoi confronti nel 2012. Un ruolo nella débacle al secondo turno l’hanno avuto probabilmente anche i numerosi scandali di corruzione che hanno colpito la Presidenza Boni negli ultimi anni, il clientelismo malandato e la tendenza del Presidente a non coinvolgere altri politici e dirigenti nelle proprie decisioni politiche.  Secondo alcuni commentatori, gli scandali potrebbero portare a inchieste giudiziarie nei confronti di Boni, che appare ora tentato dal lasciare il Paese.

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Il secondo turno in Niger ha visto la scontata vittoria dell’uscente Issoufou, che per poco aveva sfiorato la riconferma al primo turno.

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Al primo turno Issoufou aveva collezionato il 48,43% dei suffragi, mancando di poco la vittoria, e Amadou il 17,73%. I risultati di questo secondo turno sono frutto del boicottaggio del MODEN, il partito di Amadou, quale risultato della rigidità del sistema politico e giudiziario nigerino, che ha impedito al principale candidato di opposizione di uscire dal carcere, in cui attualmente si trova a causa di un’oscura storia di traffico di minori. Amadou, che si dichiara prigioniero politico, è stato colpito in questa seconda fase elettorale da una malattia che gli ha causato svenimenti e momentanee perdite di coscienza. Tuttavia, gli osservatori dell’Unione Africana hanno considerato queste elezioni relativamente democratiche e legittime. Al secondo turno ha partecipato il 59,72% degli aventi diritto, il 7% in meno del primo turno. 

Altre notizie:
  • Alle elezioni presidenziali di Kiribati ha vinto al primo turno il candidato Taneti Mamau. Clamorosa sconfitta per l’uscente Anote Tong, che ha visto il suo candidato perdere le elezioni, così come aveva perso il suo partito alle elezioni parlamentari di gennaio. Tong ha dichiarato che si ritirerà dalla politica;
  • Alle Isole Marshall, in seguito alle controverse elezioni di fine 2015 è stata eletta la prima Primo Ministro donna di uno Stato oceanico (se non si considera l’Australia), Hilda Heine, salita al potere in seguito al voto di sfiducia del Parlamento nei confronti del governo di Casten Nemra, durato appena una settimana;
  • Con un referendum, voluto dal Presidente in carica Macky Sall, il Senegal, Paese che si sta distinguendo nell’Africa musulmana per il continuo sviluppo economico e democratico, ha accorciato i termini di durata del mandato presidenziale da sette a cinque anni, e ha istituito importanti principi, come un riconoscimento istituzionale dell’opposizione, e il diritto di ciascuno a vivere in un ambiente salutare;
  • Si sono svolte le elezioni presidenziali in Congo, elezioni “farsa” in un Paese autoritario dove è al potere dal 1997 Denis Sassou-Nguesso, sostenuto, secondo le accuse di molti commentatori, dagli interessi francesi. Nguesso ha partecipato alle elezioni dopo aver superato il problema del termine massimo di numero di candidature grazie a una vittoria in un referendum dall’esito scontato. Nonostante la promessa di Sassou-Nguesso di permettere elezioni democratiche e diverse dalle precedenti, l’opposizione è stata oggetto di censura e intimidazioni da parte della polizia. Tuttavia, Sassou – Nguesso ha vinto con un risultato relativamente basso (60,39%).

    Anche per questa settimana è tutto. Alla prossima elezione!

    Skorpios

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