Corse Clandestine – Ippodromo San Nicola – GP dell’Italia del Nord: De Zazà vicino alla riconferma in Veneto. In Liguria risicato vantaggio della scuderia rossa, il destriero pentastellato in seconda posizione

VENETO

Era il grande favorito e l’ultima corsa clandestina di preparazione al Gp del Veneto ha confermato i pronostici: su questo tracciato Groom de Zazà non ha rivali.

Nell’Ippodromo di San Nicola, da mesi particolarmente favorevole alla scuderia di Groom de Bootz, il purosangue trevigiano fa segnare un tempo di tutto rispetto, 45. A stupire, però, è il distacco dagli inseguitori: la vicentina Fan Gilette, nonostante i giri in macchina con il fantino nazionale Fan Faròn, arriva con 11 secondi di ritardo. Un gap davvero incolmabile da qui alla gara ufficiale. I suoi 34″ rappresentano un arretramento evidente rispetto al Gp d’Europa dell’anno scorso dove la scuderia Fan Idole superò di slancio quota 40″.

Lo sprint per la terza piazza è vinto da Ipson de Pruneau: l’ex membro della scuderia nordica, oggi impegnato contro gli antichi alleati, ferma il cronometro a 10,5″. Tutti, pubblico e allibratori, speravano in un risultato nettamente migliore ma con l’andare della corsa il purosangue veronese è diventato marginale. Quando Groom de Zazà ha alzato il ritmo, solo Fan Gilette è riuscita a stargli dietro. Poi il cambio di passo definitivo, quello della fuga decisiva, che ha lasciato tutti nettamente indietro.

Chiude ultimo Igor Oriette: i suoi 8,5″ dimostrano che da queste parti il fantino genovese, pur simpatico, non piace molto.

 

LIGURIA

In Liguria è corsa vera. Qualcuno, non sbagliando, l’ha definita l’Ohio d’Italia: come per la Casa Bianca, qui, si decide chi ha vinto e chi ha perso. Se Fan Idole vince qui dimostra di poter correre benissimo anche con un avversario temibile alla sua sinistra, se invece la spunta Varenne allora è chiaro che il caposcuderia Fan Faròn non è imbattibile.

La Corsa Clandestina che si è tenuta ieri all’Ippodromo San Nicola è stata particolarmente interessante sotto tanti punti di vista. Fan Paté è partita fortissimo e non ha mai lasciato la testa della gara. Il tempo finale di 31″ con cui sfreccia sul traguardo le garantisce una medaglia d’oro in cui, forse, non credeva più nemmeno lei. Corre, però, stabilmente sotto i 35″ e questo impedisce alla chiacchierata purosangue ligure di portarsi a casa la maggioranza dei sacchi di biada.

Dietro di lei la sorpresa di giornata. Quando tutti i cronometristi erano pronti a fotografare il tempo di Varien, spunta dall’ultima curva la sagoma pentastellata di Igor Saveur che sul rettilineo stacca il cavallo delfino di Varenne e chiude il miglio in 26″; un secondo meglio del favorito per la seconda piazza che nonostante lo sforzo congiunto di Varenne, Groom de Bootz, Ipson Populaire e Freres Tricolor, non va oltre un pallido 25″.

Quarta piazza per lo scissionista Petit Bergèr: gli 11 secondi con cui finisce la gara non sono granché, ma aver impedito a Fan Paté di superare quota 35″ lo rende indispensabile per provare a governare il Consiglio delle Scuderie. Ultimo Henry Mousse, stabile a 5″.

 

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