Elezioni Regionali 2015 – LA SFIDA/1 – Analisi delle elezioni in Veneto e Liguria

VENETO
Il Veneto è una regione storicamente di centrodestra, guidata nella prima repubblica dalla Democrazia Cristiana (che qui era talmente forte da riuscire ad esprimere anche un primo ministro, il vicentino Mariano Rumor), e più recentemente dal patto di ferro tra Berlusconi e la Lega Nord. Il presidente uscente, il leghista Luca Zaia, eletto cinque anni fa con oltre il 60%, cerca un secondo mandato, ma stavolta potrebbe faticare più del previsto, dopo la rottura tra il segretario nazionale lumbard Matteo Salvini e Flavio Tosi, il sindaco di Verona, che si presenta con il sostegno della sua lista personale, di area popolare e di alcune civiche. Il principale avversario di Zaia è Alessandra Moretti, europarlamentare Pd ed ex-vice sindaco di Vicenza; prima portavoce di Bersani alle primarie contro Renzi, poi renziana di ferro, è riuscita sorprendentemente a ricompattare tutto il centrosinistra fino a Sel, e, come si dice in termini calcistici, se la gioca all’ultimo voto. L’altro candidato in odore di doppia cifra è il grillino Jacopo Berti, che probabilmente lotterà per il terzo posto con Tosi. Partita non chiusa. CDX LEANING
I risultati delle ultime europee sono stati: AFFLUENZA 63.9%, PD 37.5 – M5S 19.9 – LEGA NORD 15.2 – FORZA ITALIA 14.7 – NCD, UDC 3.5 – FDI 3.3 – LISTA TSIPRAS 2.7 – VERDI 1 – SCELTA CIVICA 0.9 – SVP 0.6 – IDV 0.5
Ecco le liste presentate:
LUCA ZAIA: LEGA NORD, FORZA ITALIA, FDI – MOV. CULTURA RURALE, ZAIA PRESIDENTE, INDIPENDENZA NOI VENETO
ALESSANDRA MORETTI: PD, VENETO NUOVO (SEL – VERDI – SINISTRA VENETA), MORETTI PRESIDENTE, VENETO CIVICO, PROGETTO VENETO AUTONOMO – UNITI
FLAVIO TOSI: LISTA TOSI PER IL VENETO, NCD VENETO AUTONOMO – UDC, IL VENETO DEL FARE, RAZZA PIAVE – VENETO CONFEDERALE, FAMIGLIA PENSIONATI, UNIONE NORD – EST
JACOPO BERTI: MOVIMENTO 5STELLE
LUCIA COLETTI: L’ALTRO VENETO – ORA POSSIAMO
ALESSIO MOROSIN: INDIPENDENZA VENETA
Note sul sistema elettorale regionale:
Numero di consiglieri: 50+1
Soglie: non partecipano alla distribuzione dei seggi le coalizioni sotto il 5% a meno che non abbiano all’interno una lista che ha raggiunto il 3%
Premio di maggioranza:
il 60% dei seggi se la coalizione collegata al presidente eletto ha raggiunto almeno il 50% dei voti di tutte le coalizioni;
il 57,5% dei seggi se la coalizione vincitrice ha ottenuto una percentuale compresa fra il 40% e il 50%;
il 55% dei seggi se il la percentuale ottenuta è inferiore al 40%.
LIGURIA
La Liguria è una regione storicamente spaccata a metà; lo spezzino e il popoloso entroterra genovese – capoluogo compreso – sono tradizionalmente progressisti, il ponente e le zone costiere votano invece decisamente a destra, tanto che Imperia si è guadagnata negli anni il soprannome di “Mugello nero”. La situazione politica è decisamente confusa; il Pd si presenta con due candidati, la vincitrice delle contestatissime primarie, Raffaella Paita, assessore regionale alle infrastrutture e alla protezione civile (e indagata per disastro e omicidio colposo in seguito alla tragica alluvione che colpì Genova nel 2014), e il deputato ex-Pd Luca Pastorino, appoggiato dallo sconfitto alle primarie, l’europarlamentare Sergio Cofferati, dalla sinistra dem e da Sel. Il centrodestra nel frattempo ha perso il suo uomo forte, l’ex-ministro Claudio Scajola, finito in carcere, e ha dovuto calare dall’alto il portavoce di Forza Italia, Giovanni Toti, che ha ricevuto il sostegno della Lega Nord, di Fratelli d’Italia e Area Popolare. Qui gioca un ruolo rilevante anche il movimento di Beppe Grillo, che gioca in casa, e con Alice Salvatore prova a ripetere l’exploit delle politiche 2013, dove raccolse oltre il 30%. Pronostico difficile. TOSS – UP
I risultati delle ultime europee: AFFLUENZA 60.7, PD 41.7 – M5S 26 – FORZA ITALIA 13.9 – LEGA NORD 5.6 – LISTA TSIPRAS 4,5 – NCD, UDC 3.1 – FDI 2.9 – VERDI 0.9 – SCELTA CIVICA 0.7 – IDV 0.5
Ecco le liste presentate:
RAFFAELLA PAITA: PD, LIGURI CON PAITA, LIGURIA CAMBIA
GIOVANNI TOTI: FORZA ITALIA, LEGA NORD, FDI, AREA POPOLARE
LUCA PASTORINO: RETE A SINISTRA, LISTA PASTORINO
ALICE SALVATORE: MOVIMENTO 5 STELLE
ENRICO MUSSO: LIGURIA LIBERA
ANTONIO BRUNO: L’ALTRA LIGURIA
MAURIZIO PICCARDI: PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI
MIRELLA BATINI: FRATELLANZA DONNE
Numero di consiglieri: 30+1
Soglie: non partecipano alla distribuzione dei seggi le liste al di sotto del 3% a meno che non siano collegate a un candidato presidente che ha ottenuto almeno il 5%
La Liguria, a differenza delle altre regioni, non ha approvato una legge elettorale propria, dunque continuano ad applicarsi le norme del cosiddetto Tatarellum. 24 consiglieri sono eletti nelle 4 circoscrizioni provinciali, mentre i rimanenti 6 sono eletti in una lista regionale bloccata collegata al candidato presidente.
Alla lista regionale collegata al presidente eletto sono assegnati 3 oppure 6 seggi a seconda del numero di consiglieri eletti nelle circoscrizioni provinciali dalla coalizione collegata al vincitore. In passato il cosiddetto Tatarellum garantiva al presidente eletto una maggioranza di almeno il 55% dei seggi, aumentando se necessario la dimensione del Consiglio.
Dopo l’approvazione del DL del 2011 sul numero massimo dei consiglieri nelle regioni a statuto ordinario, tale limite non è più derogabile, dunque non è più garantito che il presidente eletto disponga di una maggioranza in Consiglio.
JULIO