Sondaggi d’America – Settimana difficile per Clinton, avanza Trump

USA – Avanza Trump

Salve amici.

La settimana che si sta per concludere è stata la peggiore per la Clinton durante questa campagna elettorale.

La candidata democratica, durante un evento di raccolta fondi aperto alle telecamere, ha affermato che la metà degli elettori di Trump rientra nella categoria dei “deplorevoli“, in quanto “omofobi, islamofobi, razzisti, xenofobi, sessisti”. Durante la cerimonia dell’11 settembre, la Clinton è stata protagonista di un malore, il quale ha seminato dubbi sulla sue condizioni di salute e sul poter essere Presidente.

E’ poi emerso che aveva la polmonite ma, alcuni giorni più tardi, il suo medico ha dichiarato che la Clinton è in salute e che può diventare Presidente degli Stati Uniti.

Questi eventi hanno avuto conseguenze sui sondaggi, sia a livello nazionale che nei singoli stati.

Cominciamo dalla previsione del voto popolare:

votopopolare

 

Ad oggi, i 2 candidati sono praticamente alla pari: la Clinton è in testa di un decimale. La scorsa settimana, la Clinton era avanti di 1,8 punti (47,7% contro il 45,9% di Trump).

Ora passiamo alla previsione sui singoli stati.

Per alcuni Stati non vi sono sondaggi disponibili o questi sono troppo vecchi. In questo caso nella tabella troverete la scritta nc (no calcolo).

Ricordiamo che ogni stato avrà un rating. Gli stati in cui un candidato è avanti con un margine uguale o inferiore a 3 punti saranno classificati come TOSS-UP. Gli stati in cui un candidato è avanti con un margine compreso tra i 3,1 punti e i 6 punti saranno classificati come LEAN, quelli in cui un candidato è avanti con un margine compreso tra i 6,1 punti e i 10 punti saranno classificati come LIKELY. Gli stati in cui un candidato è avanti di 10,1 punti o più saranno classificati come SOLID.

Queste le nostre previsioni sui singoli stati:

previsionistati

 

Nel corso di questi giorni si sono registrati dei cambiamenti nei rating dei singoli stati, prevalentemente in favore di Trump.

cambiamenti

Per quanto riguarda gli stati TOSS-UP, Trump è passato in testa in Florida e Nevada e rimane in testa in Ohio. Inoltre recupera in North Carolina, dove però la Clinton rimane in testa.

riepilogostati

 

Nella conta dei grandi elettori, la Clinton è a quota 259, mentre Trump è a quota 186 grandi elettori. 93 grandi elettori degli stati TOSS-UP sono ancora in gioco.

grandielettori

basepres

Assegnando gli stati TOSS-UP al candidato che è in testa, Trump sale a quota 251, ma la Clinton rimane sempre in testa a quota 287.

grandielettorinot

nuovamappa

Trump sta facendo bene negli ultimi sondaggi, ha sicuramente recuperato terreno, ma anche vincendo Ohio, Florida, Iowa, Nevada e il 2° distretto del Maine, rimarrebbe a quota 251. Per raggiungere il numero magico di 270, decisivo è il North Carolina, stato solitamente competitivo ma comunque amichevole ai repubblicani, dove la Clinton sembra tenere molto bene, nonostante le difficoltà degli ultimi giorni. Vincendo in North Carolina, Trump si porterebbe a quota 266 grandi elettori. A quel punto basterebbe vincere in uno stato a scelta tra New Hampshire, Colorado, Michigan e Wisconsin.

Quindi ribadiamo: Trump sta recuperando, ma rimane sempre indietro nella sfida più importante, quella dei grandi elettori. La Clinton può permettersi di perdere qualche stato tra i TOSS-UP, ma Trump, per vincere, deve confermarsi negli stati in cui ora è in testa e ne deve conquistare almeno altri due. Non è assolutamente facile.

Il 26 settembre si terrà il primo dibattito e tutto può ancora succedere. Ad oggi, nonostante tutte le difficoltà, la Clinton rimane ancora la nostra favorita.

La commissione sui dibattiti ha inoltre annunciato l’esclusione del libertario Gary Johnson e della verde Jill Stein dal dibattito del 26 settembre. Nel dibattito vice presidenziale del 4 ottobre parteciperanno solamente il democratico Tim Kaine e il repubblicano Mike Pence.

Ora passiamo al Senato. Si prospetta una sfida molto combattuta tra Democratici e Repubblicani per vincerne il controllo del Senato. Ricordiamo che in caso di parità (50-50), il voto decisivo è quello del vice presidente.

La situazione di partenza è di 54-46 per i repubblicani. I repubblicani devono difendere molti seggi considerati competitivi (Arizona, Florida, Illinois, Iowa, Missouri, New Hampshire, North Carolina, Ohio, Pennsylvania e Wisconsin con i senatori uscenti in corsa per la rielezione, Indiana con il senatore uscente che ha deciso di ritirarsi), mentre i democratici devono difendere soltanto 2 seggi considerati competitivi (Colorado con il senatore uscente in corsa per la rielezione, Nevada con il senatore uscente che ha deciso di ritirarsi). In Louisiana (colorato di verde nelle nostre mappe) vi sarà sicuramente un ballottaggio, in cui i repubblicani sono comunque favoriti.

Nel corso delle prossime settimane mostreremo le nostre previsioni per i seggi considerati competitivi, mentre non vi saranno previsioni per i seggi in cui l’esito è scontato.

sicurisenato

Ora le previsioni per i seggi competitivi. Per la classificazione dei singoli stati valgono gli stessi criteri usati per le presidenziali.

Come possiamo notare, i candidati repubblicani negli stati competitivi per la presidenza (McCain in Arizona, Rubio in Florida, Grassley in Iowa, Heck in Nevada, Portman in Ohio, Ayotte in New Hampshire, Burr in North Carolina, Toomey in Pennsylvania) stanno facendo meglio (in alcuni casi molto meglio) di Donald Trump.

previsionessenato

Senza assegnare gli stati TOSS-UP, vi è una situazione di perfetta parità (48-48).

mappasenatonorm

Assegnando gli stati TOSS-UP, i repubblicani vanno a quota 50, i democratici a quota 49. Il seggio della Louisiana, in cui i repubblicani sono favoriti nel ballottaggio, sarebbe decisivo.

mappasennotoss

situazsenato

Infine, le nostre previsioni sui governatori. Anche in questo caso mostreremo le nostre previsioni per gli stati considerati competitivi, mentre non vi saranno previsioni per gli stati in cui l’esito è scontato.

sicurigov

Ora le previsioni per i seggi competitivi. Per la classificazione dei singoli stati valgono gli stessi criteri usati per le presidenziali e per le sfide del Senato.

previsionegov

mappagovnorm

mappagovnotoss

Ad oggi, i democratici sembrano in grado di poter fare molto bene nelle singole sfide, portandosi a 20 stati, contro i 18 attuali.

situazgov

Per oggi è tutto. Vi invitiamo a seguire il nostro account twitter.com/BidimediaUSA che vi terrà aggiornati con sondaggi, notizie e molto altro.

Questo sito fa uso di cookie per migliorare l’esperienza di navigazione degli utenti. Proseguendo nella navigazione si accetta l’uso dei cookie; in caso contrario è possibile abbandonare il sito. Informazioni | Chiudi