Elezioni Comunali 2016: gli ultimi numeri prima del voto

ROMA
Ballottaggio Raggi (M5S – 35,26%) – Giachetti (CSX – 24,91%)
Sia il centrodestra che il centrosinistra si sono presentati spaccati a questo appuntamento elettorale, ma il secondo ha avuto la meglio sulla coalizione di destra di Giorgia Meloni avendo la possibilità di giocarsi la partita fino in fondo al ballottaggio. I numeri però sono molto favorevoli a Virginia Raggi, per diverse ragioni:
- Il distacco di partenza: si tratta di oltre 10 punti percentuali, un abisso, soprattutto in considerazione del fatto che la Raggi ha preso 40.000 voti in più della sua lista, mentre Bobo Giachetti solo 25.000. Possiamo affermare quindi che la candidata grillina ha dalla sua più voto di opinione ed è trainata meno dalle liste che, come sappiamo, al secondo turno contano poco o niente.
- I bacini cui attingere per il secondo turno: Bobo ha a disposizione i voti della sinistra di Fassina, che tuttavia ha invitato all’astensione/bianca (non sono mancati dei distinguo, in un senso o nell’altro) e una parte dei voti di Marchini, mentre Virginia dispone di un rassemblement più trasversale: in questi giorni ha raccolto il sostegno di Casapound (per intenderci, il partito neofascista), di esponenti di sinistra (Massimo D’Alema?), di molta parte della società civile, ha strizzato l’occhio a dirigenti e lavoratori di ATAC, ecc.
Insomma, non c’è storia: Virginia Raggi è il prossimo sindaco di Roma, nonostante Giachetti abbia provato a giocare la partita fino all’ultimo.
Con quale percentuale vincerà? Difficile da dirsi, molto dipenderà dall’affluenza: l’idea è che l’affluenza alta favorisce la candidata grillina. Il motivo sta proprio nelle due questioni sopra esposte: la Raggi ha più voti a disposizione e più elettori indecisi su cui puntare.
M5S SOLID: RAGGI 57-63% (con affluenza in calo di più di 10 punti, ipotesi probabile), 63-69% (con affluenza “simile” a quella del primo turno).
MILANO
Ballottaggio Sala (CSX – 41.69%) – Parisi (CDX – 40.77%)
Situazione molto equilibrata al primo turno con i due candidati che sono arrivati vicinissimi tra loro. Fuori dai giochi il M5S che a Milano ottiene uno tra i risultati più deludenti dell’intera tornata (intorno al 10%).
Alcune osservazioni:
- Sala ottiene 17.000 voti in più delle liste, Parisi invece meno di 13.000. Inoltre, pare che ci sia stato maggiore utilizzo della preferenza nelle liste del cdx più che in quelle del csx. Cosa possiamo dedurre? Si potrebbe pensare che Parisi sia stato trainato dalle liste più di quanto non sia accaduto per Sala o anche che quest’ultimo è un po’ più forte in quanto a voto di opinione.
- Il csx ottiene risultati più deludenti alle concomitanti elezioni municipali: i candidati minisindaci prendono più o meno 2-3 punti in meno rispetto a Sala, mentre i candidati di cdx hanno gli stessi voti in percentuale di Parisi. Questa osservazione rafforza l’idea che Sala dispone di più voto d’opinione.
Veniamo ai candidati esclusi:
- Cappato (radicali – 2%) si è apparentato con Sala;
- Rizzo (sinistra – 3.5%) ha espresso la necessità di votare Sala per fermare la destra;
- Corrado (M5S – 10%) non ha dato indicazioni di voto. Si può supporre che molti grillini votino Parisi in chiave antirenziana, ma è difficile credere che ci sia una mobilitazione forte tra essi. Più probabilmente un’ampia fetta di grillini si asterrà, il resto si dividerà tra Sala e Parisi con prevalenza, marcata, per quest’ultimo.
- Mordegan (cdx – 1%) ha chiesto l’apparentamento con Parisi, ma gli è stato rifiutato. In conseguenza di ciò il candidato di Noi per Milano ha invitato a non votare né Parisi né Sala (pur esprimendo rispetto per quest’ultimo, dichiarazione questa che potrebbe essere interpretata anche come un’intenzione di voto).
Cosa possiamo concludere? Tutto fa pensare a Sala favorito, però effettivamente la chiave sta nel comportamento dei grillini: se andranno in massa a votare, Parisi potrebbe anche farcela, sempre supponendo che essi votino in maggioranza per lui. Poi c’è la questione “nuovi elettori”, persone che non hanno votato al primo turno ma voteranno domani. Come si distribuiranno?
La vittoria, chiunque vinca, sarà sul filo.
TOSS UP con leggerissima prevalenza di Sala 50-52% (se affluenza in calo di almeno 3-4 punti).
TORINO
Ballottaggio Fassino (csx – 41.83%) – Appendino (M5S – 30.92%)
Il cdx si è presentato diviso all’appuntamento elettorale e quindi è fuori dai giochi. Il sindaco uscente, Piero Fassino, smentendo clamorosamente le proiezioni Piepoli-Ipr e Emg, ha messo la testa avanti di ben 11 punti.
Vediamo la situazione per il secondo turno:
- Fassino ha preso 10.000 voti in più delle liste, pochi in più la Appendino.
- I candidati esclusi si sono schierati con Appendino (Morano, Rosso), con Fassino (Napoli, il candidato dell’IDV) o non hanno dato indicazioni (Airaudo). Ma in ogni schieramento ci sono importanti distinguo: lo stesso Morano non è parso entusiasta del sostegno al candidato pentastellato, così come nello schieramento di Rosso ci sono candidati che stanno dando indicazione per Fassino. Complessa la situazione a sinistra dove, per bocca dello stesso Fratoianni, è più importante schierarsi contro Renzi che valutare l’operato dei sindaci, pertanto molti dirigenti sono hanno dichiarato di votare per Appendino e qualcuno per Fassino.
Situazione molto complessa: prevarrà l’entusiasmo e la voglia di sovvertire il sistema (e quindi Appendino) oppure prevarrà il giudizio sull’amministrazione uscente e la sicurezza dell’”usato esperto” (e quindi Fassino)? Difficile dirlo; certo è che la Appendino deve fare il pieno dei voti della destra per chiudere il gap con l’avversario. Mentre a Fassino basta riportare al voto i suoi e conquistare il voto di parte della sinistra e di parte dei moderati di centrodestra (puntando sui risultati ottenuti in 5 anni).
Se studiamo con attenzione i precedenti, situazioni cioè in cui a scontrarsi ci sono stati csx e M5S, possiamo fare alcune considerazioni: i grillini vincono anche se sono sotto di 20-25 punti (Parma, Livorno,…)
- se l’affluenza si mantiene vicina a quella del primo turno;
- se l’esperienza amministrativa precedente è stata molto deludente.
Il confronto con Parma viene naturale, ma Torino non è sull’orlo della bancarotta e Fassino non è un sindaco impopolare. E se un sindaco non è impopolare, è difficile che riesca a coalizzare tutti contro di sé.
Comunque, molto potremmo dire osservando i dati dell’affluenza: se dovesse mantenersi prossima a quella del primo turno, sarà testa a testa, con buone possibilità per la Appendino; se il calo fosse di circa 2-7 punti, ancora un testa a testa, con leggera prevalenza per Fassino; se il calo fosse superiore ai 7 punti, dovrebbe prevalere Fassino.
TOSS UP assoluto! Con un calo “moderato” dell’affluenza, FASSINO con il 51%.
BOLOGNA
Ballottaggio Merola (csx – 39.48%) – Bergonzoni (cdx – 22.27%)
Estremamente debole il sindaco uscente, Virginio Merola, che non solo non ha ottenuto la rielezione al primo turno, ma non ha toccato neppure il 40%. La sua sfidante, la leghista Bergonzoni, è davvero molto indietro, potrà rimontare?
- La Bergonzoni ottiene 1500 voti in più delle liste, mentre Merola appena 500. Questo fa pensare che per lei dovrebbe essere più facile riportare gente al voto. Per contro, Bologna è una città rossa, caduta solo una volta nelle mani del cdx ad opera del civico Guazzaloca, difficilmente si consegnerà ad una leghista.
- Merola ha ottenuto l’apparentamento con i verdi (1.5%) e può disporre anche di parte dei voti di Martelloni (sx – 7%). Bergonzoni potrà contare sul sostegno dei grillini antigovernativi, ma è difficile credere che possano essere numerosi al punto da ribaltare la situazione. Manes Bernandini, nel 2011 candidato del cdx, quest’anno ha vestito i panni del civico ed ha ottenuto un risultato importante (10%). Una settimana fa ha dato il suo personale sostegno a Bergonzoni, rimarcando l’importanza di un cambiamento, ma è azzardato pensare che tutto quel 10% si riversi sul cdx.
In definitiva, per quanto impopolare, Virginio Merola non dovrebbe correre rischi, anche se non bisogna aspettarsi risultati straordinari. Se il suo avversario fosse stato il grillino Bugani, la sfida sarebbe stata molto più aperta e il csx avrebbe potuto rimediare una pesante sconfitta.
MEROLA LEANING (54-60%)
Akyba